Matera è chiamata da tutti la città della pietra, dato che il suo centro storico è ricavato dallo scavo di rocce. Quello che caratterizza le case del centro storico di Matera che, lo ricordiamo, sono abitate da millenni, è il loro estendersi in profondità. Guardando questi agglomerati abitativi, oggi si parla di Sassi, ma probabilmente nessuno sa che quelle che prima venivano semplicemente chiamate grotte hanno cominciato a chiamarsi così solo nel 1204, anno al quale risale il primo documento che parla, per l’appunto, del rione pietroso definendolo sasso. I Sassi di Matera sono un bene prezioso, al punto tale da essere dichiarati patrimonio mondiale dell’Unesco oltre che, come è facile immaginare, patrimonio culturale italiano. Il Sasso Barisano, girato a nord-ovest sull’orlo della rupe, se si prende come riferimento la Civita, fulcro della città vecchia, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. Il Sasso Caveoso, che guarda invece a sud, è disposto come un anfiteatro romano, con le case-grotte che scendono a gradoni, e prende forse il nome dalle cave e dai teatri classici. Al centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trovano la Cattedrale ed i palazzi nobiliari. Insieme formano l’antico nucleo urbano di Matera, dichiarato dall’UNESCO paesaggio culturale. La casa grotta, quindi, è la tipica abitazione dei materani e alcune di esse sono state ristrutturate e sono diventate finanche delle strutture ricettive di lusso o, comunque, delle abitazioni di un certo livello. In quelle grotte, del resto, c’è la storia della città. Alcune di queste case grotta, però, sono rimaste come erano un tempo e, in quanto tali, sono diventate meta di non poche visite da parte di coloro che sono interessati a capire quella che era la vita nei Sassi. La Casa Grotta di Vico Solitario, che è ancora arredata come un tempo, fa capire proprio come si svolgeva la vita di chi l’abitava.
Si tratta, dunque, di un vero e proprio museo che gode del patrocinio del Comune di Matera e che è aperto e visitabile tutto l’anno. In questa grotta ci si cala proprio in quella che era la Matera antica, quella che è stata fino agli anni ’50 quando, con estremo dolore, quelle case vennero fatte abbandonare con la forza, per mettere a punto un progetto di riqualificazione del tessuto urbano. Un’altra casa grotta visitabile è quella del Casalnuovo. Anche quest’ultima è stata lasciata intatta ed è composta da quattro ambienti che si estendono su tre piani, sempre scavati nella roccia, come d’uso in quel periodo. Accanto alla casa grotta in questione, sorge anche un laboratorio di ceramica che è un’altra delle attività predominanti della Matera di un tempo. Visitando, quindi, le grotte di Matera ci si cala in un tempo remoto e solo così si può capire quello che vivevano i materani.
Matera è nota come città dei Sassi, proprio per la peculiarità e l’unicità del suo centro storico. Scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola che divide il territorio in due, i Sassi di Matera, rioni che costituiscono la parte antica della città, si distendono in due vallette, che guardano ad est, leggermente sottoposte rispetto ai territori circostanti, separate tra loro dallo sperone roccioso della Civita. Questa posizione invidiabile, ha reso di fatto la città invisibile agli occhi dei suoi nemici per millenni, permettendole di passare pressoché indenne attraverso secoli di storia. I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo. Le umili tecniche arcaiche, dimenticate dagli stessi abitanti, acquistano un fascino ed un valore un tempo inimmaginabile. I trogloditi che scavano canali e cisterne, costruiscono giardini pensili, ed attorno agli spazi collettivi, oggi chiamati vicinati condividono le proprie risorse, appaiono d’un tratto degli esseri geniali. Tutto questo è ancora presente e vivo, sotto i nostri occhi in una città, che ha del magico.