Cosa vedremo a Roccella Jonica
Il Castello Carafa
Posto sopra una rocca a controllo e difesa del litorale, il castello di Roccella Ionica venne costruito probabilmente dagli svevi intorno al XIII secolo. Il castello era infatti un maniero difensivo, tra i più difficili da espugnare, ma nel XVIII secolo i Carafa lo ampliarono e lo adibirono a dimora signorile. Il Castello, posto su una rocca a picco che guarda il mare, era una fortezza inespugnabile tanto che neanche i Turchi di Dragut Pascià nel1553, i quali pur saccheggiarono Reggio e dintorni, riuscirono a scalfirla. Essi, al contrario, subirono gravi perdite e la distruzione di buona parte delle centocinquanta galere con le quali si erano presentati nello specchio d’acqua sottostante il maniero. Ristrutturato nel '700 dai Carafa, il castello assunse i caratteri di residenza signorile. L'aspetto attuale risale quindi al XVIII secolo, quando i Carafa, feudatari di Roccella dal 1480 al 1806, lo ristrutturarono trasformandolo in residenza signorile, le fortificazioni annesse al castello persero di importanza, ne ebbe così inizio l'abbandono.
Cosa vedremo a Monasterace
Monasterace si sviluppa su due zone distinte: il centro storico, su un’altura, che ancora oggi conserva resti delle mura di cinta e il castello di epoca medievale ( XI secolo circa); la “marina” espansione del borgo sulla costa. La sua storia ha origini antichissime quando la vita degli dei si intrecciava con quella degli uomini. Quando vi approdarono i primi coloni greci, il lussureggiante paesaggio apparve subito il luogo ideale in cui fondare Kaulon. Rigogliose foreste, abbondanza di acqua e fiumi navigabili, ricchezza di risorse minerarie (ferro, piombo, argento) hanno contribuito a renderla una fiorente colonia magnogreca.
Kaulon: gli scavi archeologici
La storia ci dice che Kaulon è stata fondata da coloni achei intorno all’ultimo quarto dell’VIII secolo a. C.: non si conosce nulla dei primi secoli di vita della città ma è probabile che il periodo di massima potenza economica e di autonomia risalga al VI secolo a. C. come ci testimoniano gli splendidi stateri d’argento con le figure di Apollo e della cerva. Nel 389 a. C. il tiranno di Siracusa Dionisio I la conquistò e Kaulon fu annessa territorialmente a Locri.Campagne di scavi che portarono alla luce resti della cinta muraria, del Tempio dorico e di un altro centro cultuale le cui testimonianze sono conservate all’interno del Museo archeologico insieme ad altri reperti (ceramiche, corredi funerari, teste femminili, monili e oggetti in bronzo). Negli anni ’60 fu rinvenuta la Casa del Drago il cui nome deriva dal mosaico, tra i più antichi della Calabria, raffigurante un drago marino col dorso coperto di aculei e la coda di pesce. Le ultime ricerche hanno portato alla luce altre meraviglie nascoste: nell’area della Casa matta è stato rinvenuto un pavimento a mosaico, tra i più grandi della Magna Grecia, raffigurante delfini e draghi, databile tra la fine del IV e l’inizio del III secolo a. C., probabilmente facente parte di una sala termale. Dalle ultime campagne scavi il sito risulta il più interessante tra le città della Magna Grecia per la ricchezza delle scoperte che stanno riscrivendo tutta la storia antica.
Il Museo Archeologico di Monasterace, costruito attorno all’area archeologica dell’antica Kaulon, custodisce e conserva i resti dell’antica città magnogreca ritrovati durante le numerose campagne di scavo. Nel cortile antistante l’ingresso è esposta una serie di ancore antiche in pietra, in ferro e bronzo, risalenti a epoche diverse, rinvenute in mare. Si tratta di una delle più complete collezioni di ancore antiche conservate in Italia. Da togliere il fiato il mosaico del drago, restaurato di recente, proveniente dalla cosiddetta “Casa del Drago”: si tratta di un mosaico pavimentale raffigurante un mostro marino realizzato con tessere policrome. La sua datazione, attorno al III secolo a.C., porta a considerarlo uno dei più antichi mosaici rinvenuti in Calabria
Cosa vedremo a Stilo
Stilo è un borgo bizantino del X sec. situato alle falde del monte Consolino, è disposto a gradinate sulla pietra tufacea, immerso nella tipica macchia mediterranea e dominato dai ruderi di quello che fu un grande e possente castello normanno. È la patria del filosofo Tommaso Campanella, autore della “Città del sole” e meta tra le più belle e interessanti per storia e arte.
“La Cattolica “ è una delle più importanti chiese bizantine della Regione considerata un'opera unica nella particolarità della sua costruzione e del suo meraviglioso equilibrio architettonico. L’interno è impreziosito da quattro colonne di epoca romana e presenta diversi affreschi a più strati fra cui il Cristo Pantocrate ancora visibile nella volta centrale. Il termine “Cattolica” deriva probabilmente dal greco “Katholikon” che indica il luogo di culto di un complesso monastico o il centro di riferimento cultuale per gli eremiti che vivevano nella stessa area. La ricchezza espressiva, appartenente ad una tradizione architettonica tipicamente bizantina, la colloca a pieno titolo tra i più notevoli monumenti calabresi.
La prima attestazione del Castello Normanno risale al 7 maggio del 1093. La sua nascita segue l’avvento dei normanni nel 1072 d.c., conquistatori del borgo di Stilo. Essi infatti prescelgono il borgo, per la sua posizione strategica a dominio dell’intera Vallata dello Stilaro, come regio demanio, vale a dire città sotto il diretto controllo del re, ruolo mantenuto anche nelle dominazioni sveve, angioine e aragonesi. Eretto da Ruggero il Normanno nella seconda metà del XI secolo, per meglio dominare la sua città irrequieta, l’affascinante castello medievale, domina incontrastato il territorio circostante.
L’ Eremo di Santa Maria della Stella o Santuario di Monte Stella, è un santuario creato all’interno di una grotta. Chi sale all’Eremo di Monte Stella resta sensibilmente colpito dal luogo, un abisso nelle viscere della terra ove per due secoli circa gli Eremiti vissero in contemplazione e in preghiera.
Cosa vedremo a Bivongi
Il Sacro Monastero di San Giovanni Theristis
Il Sacro Monastero di San Giovanni Theristis, si trova nelle campagne del Comune di Bivongi, in una zona a cavallo tra le fiumare Stilaro ed Assi, di fronte alle ripide pareti del monte Consolino; quest’area, che è denominata “Vallata Bizantina dello Stilaro”, fa parte degli insediamenti ascetici nati sulle pendici del Consolino e delle colline circostanti tra l’VIII ed il XII secolo. Durante quel lungo periodo, in quest’area, come in Calabria ed in Sicilia, si stabilirono, nel tempo, monaci greco ortodossi costretti a fuggire dall’Impero Romano d’Oriente a causa dell’editto imperiale, dell’anno 726, emanato dall’Imperatore Leone III di Bisanzio, che decretava l’eliminazione delle immagini sacre. Il Monastero di San Giovanni Therestis, è unico in Italia, fondato ed abitato da monaci Agghioriti del Monte Atos in Grecia, sola Repubblica Monastica al mondo e, dopo l’ abbandono da parte di questi, è stato affidato alla Chiesa Ortodossa di Romania.
Cosa vedremo a Mongiana
Il Museo Fabbrica d' Armi delle Reali Ferriere Borboniche
Le Reali Ferriere e Officine Borboniche di Mongiana, costituirono il più importante e ardito polo siderurgico del Regno con la produzione di componenti costruttivi metallici per ponti, delle rotaie del primo tronco ferroviario Italiano, del famoso fucile Mongiana e tante altre eccellenze oggi divenuto Museo.
Cosa vedremo a Serra San Bruno
La Certosa
L’Abbazia, che vanta una storia millenaria, è stato il primo convento certosino in Italia. Fu fondata da Bruno di Colonia nel lontano 1090. Il Santo cercava un luogo silenzioso, immerso nella natura incontaminata per ritirarsi a vita monastica e dedicarsi alla contemplazione; lo trovò in Calabria nei rilievi coperti di boschi che gli furono donati dal conte Ruggero d’Altavilla. Ancora oggi, chi viene a Serre, si ritrova immerso in un’aurea di insolita pace e misticismo. I certosini sono soggetti, come secoli fa, alla rigida regola monastica della clausura. L’unico ponte con il “mondo reale” è il museo realizzato nel 1994. Visitarlo significa ripercorrere il cammino del Santo dalla Francia alla Calabria e varcare idealmente le soglie di un mondo quasi inaccessibile. L’Abbazia, che vanta una storia millenaria, è stato il primo convento certosino in Italia. Fu fondata da Bruno di Colonia nel lontano 1090.
Cosa vedremo al Parco Archeologico Scolacium
I ritrovamenti archeologici, rinvenuti sul luogo, sono la testimonianza che si tratta della antica colonia greca di Skylletion che successivamente vide il sorgere della romana Scolacium. All’interno del parco si può ammirare il Teatro Romano, di dimensioni ragguardevoli e di cui sono ben visibili le gradinate, e il vecchio Foro Romano, la piazza pavimentata con grandi mattoni laterizi, la sede del senato, un monumento religioso, una fontana.